Nel 2010 iniziai a scrivere quello che sarebbe diventato il mio libro.
L'ispirazione per il titolo mi era arrivata casualmente a conclusione di una serata estiva a prendere il fresco con gli amici, quando, nel momento di congedarci, li salutai con una frase che riassumeva l'argomento della nostra chiacchierata.
La frase era più o meno la seguente: "Amici, buonanotte, prendiamo il mondo così come viene, siamo i figli degli ultimi".
Da quel momento mi misi a scrivere su tutto quanto mi tornava alla mente, relativo alle innumerevoli fasi della mia vita e di quella dei miei coetanei.
Scrivevo i miei appunti su quaderni, pagine, taccuini e su qualsiasi foglio mi capitava sottomano.
Una volta terminato il manoscritto, con l'aiuto di Anna e Alessandro, ne ho dettato tutto il contenuto per trascriverlo in un file sul computer.
Anche tutti i miei disegni a matita, una volta scansionati, sono stati inseriti nel file.
Ho seguito la trascrizione e corretto le bozze attraverso lo schermo della televisione, collegata al computer.